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Il Cairo

Respinti a ciabattate: la lezione del Cairo

I colonialisti erano loro: tutto quello che gli arroganti “salvatori woke” non avevano capito

I colonialisti erano loro: tutto quello che gli arroganti “salvatori woke” non avevano capito

Succede di nuovo: attivisti occidentali atterrano in un paese che non li ha invitati, sventolano diritti universali e finiscono respinti, insultati o peggio. È accaduto in Egitto, ma non è un’eccezione. È la regola.

Ecco perché:

  1. L’imperialismo morale non è accoglienza
    Arrivi in un paese che non ti ha chiesto nulla e pretendi di spiegare come dovrebbe comportarsi. Ma non sei un eroe progressista: ti comporti da colonizzatore. I popoli che hanno conosciuto l’imperialismo lo riconoscono subito, anche se lo mascheri con parole come “inclusione” e “lotta globale”.
  2. Non insegnare l’Islam agli islamici
    La base etica e giuridica di milioni di persone non è la Dichiarazione di Parigi ma il Corano. Quando cerchi di piegare l’Islam alla tua ideologia, non stai “dialogando”, stai imponendo. E chi impone, prima o poi viene respinto.
  3. I confini non sono il male
    Chi racconta che le frontiere sono solo strumenti del “capitalismo occidentale” ignora millenni di storia. I confini esistono da sempre. Non sono solo barriere: sono simboli di identità e sicurezza. Varcarli illegalmente non è un atto di giustizia. È una violazione.
  4. Né voi, né Hamas. Nessuno vi vuole
    In molti luoghi del mondo, inclusi quelli che dite di voler difendere, né voi né i palestinesi siete percepiti come “liberatori”. Portate con voi disordine, accuse, imposizioni. Non il rispetto. E non la pace.

📌 Il messaggio è semplice: prima di partire per “salvare” il mondo, studiatelo. Rispettatelo. E chiedetevi se davvero vi ha chiesto qualcosa.

La redazione di Free4Future

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