Il sostegno ad Hamas evidente e plateale è l’ennesimo segno degli effetti della guerra asimmetrica mossa contro l’Italia e i Paesi liberi. Siamo sotto attacco. Le tracce si manifestano attraverso una crescente tensione e polarizzazione. Ed anche attraverso alcune anomalie. In passato, la sinistra si opponeva a tutti gli “ismi”, ma oggi paradossalmente appoggia regimi totalitari come quello di Hamas e sembra giustificare le guerre russe. Anche a destra ci sono ambiguità, con membri della Lega e di Fratelli d’Italia che mantengono contatti o che hanno avuto rapporti con la Russia, prima e dopo la guerra su larga scala. Alcuni oggi sono deputati.
La retorica dell’odio e i suoi alleati
Il fervore con cui alcune manifestazioni sostengono forme di totalitarismo anti-europeo, anti-occidentale e criminale è particolarmente sospetto. Il blocco di una stazione a Pisa e le proteste in Sardegna contro i turisti israeliani, che vorrebbero obbligati a firmare una dichiarazione di abiura per le azioni del loro governo, sono già segni della volontà di minare il libero scambio dalle fondamenta. Non sono manifestazioni casuali e tutte insieme appaiono come parti della “guerra asimmetrica”. Per anni siamo stati oggetto di una costante propaganda e influenza politica per dividere e destabilizzare l’Occidente. È stata diffusamente usata anche la “tecnica Mattei”, che consiste nell’influenzare i politici e i media per mezzo di investimenti economici su singoli deputati e sulla stampa, con un giornale di proprietà e inserzioni strategiche sugli altri. Questa strategia è palese se si considerano alcuni indizi sui bilanci di alcuni quotidiani, a cominciare da quello del Fatto Quotidiano che appare parecchio infervorato nel sostenere il teorico mondo ‘multipolare’ di Russia, Cina e Iran che sono i principali sponsor anche della ferocia del 7 ottobre 2023, se pensiamo che con l’apertura della guerra a Gaza il mondo non ha più pensato solo all’aggressione subita dall’Ucraina. E certo Hamas è crudele creatura iraniana, a sua volta alleata con la Russia e quest’ultima alla Cina.
Resistere e agire
Cosa fare, allora? Per combattere questa “guerra dell’odio”, gli italiani e gli europei devono agire con saggezza e allentare la tensione. È fondamentale smascherare le menzogne propagate da potenze straniere e mostrare l’assurdità di sostenere regimi totalitari. Non dobbiamo sottovalutare i segnali dell’attacco che subiamo, sia in Italia che in Europa. Loro desiderano che non ci sia più spazio per il ragionamento, ma solo per il pregiudizio. Quello seminato negli anni passati. Le forze esterne alla libera Europa cercano di distruggere la civiltà e la convivenza pacifica. L’obiettivo di queste potenze, non è un “mondo multipolare” come dicono, ma la “guerra permanente”. Il loro multipolarismo in realtà è dominio assoluto della politica e, a seguire, degli altri aspetti della vita dei cittadini, per trasformarli in sherpa dell’ideologia autoritaria. Ovviamente, nessun autoritarismo è compatibile con un altro. Dopo la distruzione del mondo libero, comincerebbe la guerra permanente tra loro.
E se fosse solo una fantasia complottistica?
Certo, questa analisi potrebbe essere frutto di paranoia o di un complotto fantasioso.
Ma i dati restano: la sinistra che si dichiara libertaria sostiene rabbiosamente un totalitarismo feroce come quello di Hamas, la destra si compiace di questa sinistra così docile, le richieste di sconfessare qualcosa prima di vendere o acquistare un prodotto o un servizio sono la premessa per la distruzione della fiducia reciproca che è alla base del mercato. Non dimentichiamo che partiti di governo e di opposizione dimostrano di avere contatti con quanti hanno già dichiarato e agito per un attacco all’Occidente.
Possiamo credere ad un’analisi con prove o rifiutare l’idea di un complotto inventato.
La scelta spetta a ogni singolo individuo: agire responsabilmente per la libertà, la pace, l’allentamento della tensione pe sconfiggere il partito globale della guerra e dell’oppressione oppure subire la crescita dei totalitarismi anche a casa nostra.

Claudio Melchiorre, presidente del Mec e tra i fondatori di Venice for Israel. È componente della segreteria nazionale di Socialdemocrazia SD. Analista, esperto di Relazioni Industriali e docente di comunicazione, diritto ed economia. Cura la rubrica Albait su l’Opinione e La Buona Tv su ReteIblea. Autore della quadrilogia Jihad per il nome collettivo Art Mc Loud.





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