Free4Future

La svolta araba (che i media non vogliono vedere)

Persino il Qatar e la Lega araba mollano Hamas e diventano “sionisti”. Adesso media e sinistra sono soli.

Il 29 luglio, nel quasi totale silenzio dei media, soprattutto nostrani, è stata approvata la “Dichiarazione di New York”, un documento di 30 pagine che costituisce una vera svolta dopo 20 mesi di guerra a Gaza. Soprattutto perché, sotto l’egida delle Nazioni Unite, tra i firmatari di questa dichiarazione ci sono gli stati della Lega Araba.

Un fatto a dir poco clamoroso, se si considera che tra i sottoscrittori figurano Arabia Saudita, Egitto, ma anche Turchia e Qatar. Il primo che ha offerto ospitalità politica e copertura diplomatica a Hamas negli ultimi vent’anni. Il secondo che ha quasi sicuramente finanziato tanto la macchina militare di Hamas, che il 7 ottobre con il massacro di civili israeliani, quanto la propaganda internazionale anti-israeliana, quella dallo slogan “From the river to the sea”, che di pace ha una sola idea: raggiungerla con la cancellazione di Israele.

Cosa contiene la dichiarazione? È certamente un documento dai parecchi punti controversi, come il sostegno che dimostra all’UNRWA, nonostante le prove della sua profonda corruzione, ma è senza dubbio determinante la condanna, per la prima volta da parte dei paesi della Lega Araba, degli attacchi del 7 ottobre, nonché l’invito alla restituzione di tutti gli ostaggi israeliani, vivi o morti.
Ma anche la ferrea richiesta ad Hamas di deporre le armi e di abbandonare il governo di Gaza in favore dell’ANP, nonché il sostegno a un processo di pace che porti al riconoscimento di uno Stato palestinese sotto l’Autorità Nazionale Palestinese.

Da sottolineare, tra l’altro, che nonostante la dichiarazione condanni le azioni di Israele e Gaza e quelle dei coloni in Giudea e Samaria, in 30 pagine di dichiarazione da nessuna parte si legge una esplicita condanna di “genocidio”, con buona pace dei fomentatori di questa ennesima calunnia.

Un fatto clamoroso, appunto, perché persino i paesi che hanno sostenuto la cancellazione di Israele, sono riusciti a capire che era necessario fare un passo indietro. Lo stesso non si può dire della politica italiana, della stampa italiana e di tutti i loro proxy.

La notizia è apparsa su una manciata di testate, e non si fa fatica a capire quanto questo colpo di scena sia oltremodo “scomodo” e come avrà, di certo, mandando in confusione molti odiatori di Israele.
Molti dei punti della dichiarazione sono in contrasto totale con le posizioni della stampa italiana che da mesi chiede una cessazione delle ostilità che salvi il potere di Hamas. Una vera guerra terrorista parallela a quella di chi ha scatenato il 7 ottobre e lotta per restare nelle condizioni per farlo di nuovo.

Forse i media sono troppo ideologicamente disturbati da questa presa di posizione araba, ma dal sapore “sionista” – intesa come diritto di Israele a esistere – per commentarla. E allora tacciono, nascondono. Nessuno deve sapere che sono rimasti soli, nella trincea di Hamas.

In definitiva, molti dei punti della dichiarazione dicono ciò che la stampa rifiuta assolutamente di dire: Hamas deve rilasciare gli ostaggi, le armi, e andarsene.
È l’unica strada per la pace, non ce ne sono altre.

free4future

Add comment