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La Stampa: sì ad Hamas, no a Israele

Tre articoli, tre autori, tre angolazioni diverse. Ma un unico risultato:
Israele è il problema. Hamas, invece, può essere normalizzato, o quantomeno ignorato.

Tre articoli, tre autori, tre angolazioni diverse. Ma un unico risultato:
Israele è il problema. Hamas, invece, può essere normalizzato, o quantomeno ignorato.

🧨 SMONTA E SPIEGA
Testata: La Stampa
Data di pubblicazione: 13 maggio 2025
Articoli analizzati:

Francesco Semprini – Un viaggio d’interesse che arricchirà gli USA ma non cambierà la situazione nella Striscia

Alessia Melcangi – Trump costringe Netanyahu in un angolo. Vanno in scena i nuovi equilibri di mercato

Caterina Soffici – Lo strazio dei bimbi lasciati morire di fame

🎯 Strategia complessiva
Tre articoli, tre autori, tre angolazioni diverse. Ma un unico risultato:
Israele è il problema. Hamas, invece, può essere normalizzato, o quantomeno ignorato.

Il quadro che ne emerge è perfettamente allineato alle strategie comunicative di Hamas:

Isolare Israele, diplomaticamente e simbolicamente;

Trasformare i civili palestinesi in icone sacrificali, per disumanizzare l’avversario;

Scomparire come soggetto violento e terroristico, per riemergere come attore politico.

🧯 Tecniche ricorrenti

📌 Rimozione selettiva del contesto
Nessuno dei tre articoli menziona l’origine del conflitto: il pogrom del 7 ottobre, gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, l’ideologia jihadista, l’obiettivo genocida dichiarato di distruggere Israele.
Si racconta la fame, la geopolitica, l’equilibrio economico — ma non chi ha iniziato, né cosa vuole davvero.

📌 Inversione vittima-carnefice
Soffici accusa Israele di usare la fame come arma. Melcangi trasforma Netanyahu nell’unico destabilizzatore del Medio Oriente. Semprini presenta Hamas come soggetto negoziale plausibile.

📌 Lessico moralizzante e criminalizzante
Parole come “strage”, “carestia”, “morire di fame”, “inferno”, “arroganza israeliana” creano un’atmosfera da processo etico, non da analisi geopolitica.

🧪 Il principio attivo della disinformazione
I tre articoli funzionano come somministrazione a rilascio prolungato dello stesso principio attivo:

Israele non è più uno Stato che combatte una guerra: è una potenza che affama, destabilizza, ostacola la pace.

E Hamas? O non esiste, o è razionale, o è irrilevante. Esattamente come vuole Hamas.

📁 Problema reale
Il problema non è che si critichi Israele.
Il problema è che si ricostruisca il mondo esattamente come lo vuole chi ha massacrato 1.200 persone e ne tiene ancora in ostaggio 59.
Un mondo dove il terrorista è un partner. E la democrazia è l’imputata.

📌 Conclusione
Quando tre articoli sulla stessa testata costruiscono lo stesso racconto utile alla propaganda di Hamas, non è un errore.
È un caso da studiare. E da smontare.

La Redazione di Free4Future

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