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Smonta e spiega

La fame non conta, Hamas sì

La stampa che difende la gestione di Hamas sugli aiuti umanitari: da La Stampa a Repubblica, da Il Fatto Quotidiano al Manifesto e a Domani: quando il problema non è la fame, ma chi distribuisce gli aiuti.

🧯 SMONTA E SPIEGA

La stampa che difende la gestione di Hamas sugli aiuti umanitari: da La Stampa a Repubblica, da Il Fatto Quotidiano al Manifesto e a Domani: quando il problema non è la fame, ma chi distribuisce gli aiuti.


Data: 6 maggio 2025


🎭 LA NARRAZIONE PROPAGATA

Israele sta bloccando gli aiuti, affamando la popolazione e usando cibo e medicinali come arma di guerra. Le ONG fanno il possibile, ma sono ostacolate da una strategia di occupazione e deportazione. Le proteste dell’ONU e dei civili palestinesi sono ignorate. La gestione alternativa degli aiuti è descritta come una privatizzazione crudele.


🧱 LA MENZOGNA STRUTTURALE

Non si difendono gli aiuti: si difende chi li gestisce.
La stampa italiana si indigna non quando mancano acqua, pane e medicinali, ma quando qualcun altro — cioè non Hamas — vuole distribuirli. In questo gioco di specchi, Hamas scompare: non controlla, non tassa, non sfrutta, non impedisce, non ruba. È un “fantasma neutro”.
Ma guai a chi lo scavalca.

In questo modo si sorpassa persino Abu Mazen, che accusa Hamas del furto degli aiuti, per schierarsi direttamente con l’organizzazione responsabile del 7 ottobre e del saccheggio di Gaza


🩸 SINTOMI RETORICI

🧯 Ossessione umanitaria selettiva
L’orrore si misura solo nel momento in cui Israele cerca di cambiare la catena logistica: “Schedature nei campi”, “privatizzazione degli aiuti”, “ricatto umanitario”.

💉 Soppressione sistematica del soggetto
Chi controlla attualmente gli aiuti a Gaza? Nessuna menzione. Hamas scompare da ogni descrizione. Solo un’entità astratta soffre.

🪞 Proiezione morale inversa
Israele viene accusato di “deportare”, “affamare”, “schedare” — esattamente ciò che Hamas ha fatto per anni all’interno della Striscia, ma che qui viene invertito come narrazione.


🧾 LE FONTI ESEMPLARI

📰 La Stampa – Flavia Amabile

“Nella Striscia siamo noi, non Hamas, a gestire gli aiuti”
Dichiarazione dell’ONU riportata senza contraddittorio, usata per coprire il ruolo di Hamas e screditare chiunque lo metta in dubbio.

📰 Repubblica – Francesca Caferri

“Tutti schedati nei campi e controllo di cibo e medicinali”
Il controllo sugli aiuti è trasformato in uno strumento di oppressione, nonostante il fatto che attualmente sia Hamas a sfruttarli per arricchimento e potere.

📰 Il Fatto – Aya Ashour

“La nostra fame è un preciso obiettivo del governo d’Israele”
Qui Hamas non esiste nemmeno. Il nemico è unico e assoluto. La fame è una strategia, non una conseguenza di chi blocca gli aiuti dentro Gaza per trarne vantaggio.

📰 Manifesto – Roberto Della Seta

“Un archivio del genocidio contro l’oscuramento”
Gli aiuti sono un “archivio vivente” del crimine, ma Hamas non viene mai menzionato. L’unico crimine è il blocco. L’unica vittima è quella gestita dalle ONG.

📰 Domani – Youssef Hassan Holgado

“Popolazione deportata”
Le operazioni israeliane sono presentate come una pulizia etnica travestita da logistica umanitaria. Ma il controllo del cibo da parte di Hamas resta fuori campo.


🧠 IL PROBLEMA REALE

Chi gestisce gli aiuti controlla la sopravvivenza.
Hamas lo sa bene, e così le agenzie ONU.
Ma gran parte della stampa italiana recita il copione scritto a Gaza:

  • se Israele cambia le regole, è apartheid;
  • se Hamas sequestra i camion, è silenzio stampa.
    L’unica vera preoccupazione non è per la vita delle persone.
    È per il potere di chi decide chi può sopravvivere.

Attenzione: non è l’umanitarismo a guidare questa informazione. È la nostalgia per Hamas come unica interfaccia legittima. Anche se ruba, tassa, uccide. Anche se è Hamas. Perché se Hamas smette di distribuire gli aiuti, anche la stampa perde i suoi finanziamenti.

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