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Ebreo da Uccidere

Il ritorno dell’ebreo da uccidere

Da Erode al pogrom, dalla calunnia del sangue alla Shoah. E l’Europa ricomincia da qui.

Da Erode al pogrom, dalla calunnia del sangue alla Shoah. E l’Europa ricomincia da qui.


«Cosa stiamo facendo per opporci all’esercizio atroce di Erode che stermina i bambini perché quella stirpe si estingua»
Conchita De Gregorio – La Repubblica, 9 giugno 2025


È la frase scritta da Concita De Gregorio, su la Repubblica del 9 giugno 2025. Non denuncia un crimine: lo costruisce. Lo rende credibile, emotivamente legittimo, simbolicamente fondato.
Evoca Erode — figura dell’infanticidio rituale — per descrivere Israele. Non un governo o un’azione militare, ma una stirpe. Una stirpe da fermare. Perché “stermina i bambini”. Non è un’accusa: è un archetipo.


La frase agisce su tre piani. Primo: l’omicidio dei bambini. È l’accusa fondativa di ogni pogrom. Se un popolo uccide bambini per natura, allora va eliminato. Secondo: la menzogna del genocidio, narrata da Hamas e amplificata dall’Occidente a partire dal 7 ottobre. Terzo: l’inversione della Shoah, il meccanismo che trasforma il popolo sterminato in popolo sterminatore. Il cuore del più pericoloso antisemitismo contemporaneo.


Nel Medioevo si parlava di “calunnia del sangue”: gli ebrei venivano accusati di rapire e uccidere bambini cristiani per usarne il sangue nei riti pasquali. Primo caso noto: William di Norwich, 1144. Poi Gloucester, Bury, Lincoln. In Italia, Simonino da Trento (1475): quindici ebrei torturati e giustiziati, culto soppresso solo nel 1965. A Blois, 1171: trentuno ebrei bruciati vivi dopo l’accusa infondata di aver ucciso un bambino. Tutto sempre uguale: il bambino, il sangue, la stirpe maledetta.
Nel 1840, a Damasco, la scomparsa di un frate scatenò un’ondata antiebraica. Torture, morti, pressioni diplomatiche. La calunnia era viva. Durante il Terzo Reich, Der Stürmer e Der Giftpilz dipingevano l’ebreo come mostro rituale, nemico dei bambini. Il salto dal mito alla razza fu breve.
Oggi si dice “sterminio dei bambini”. Si dice “stirpe da estinguere”. Il registro cambia, lo schema resta. E se quella stirpe è una minaccia per l’umanità, allora è l’umanità a doversi difendere. Con ogni mezzo.
“Verranno distrutti come una razza”, scrivevano i nazisti. Oggi la frase è più colta. Ma la struttura è la stessa. Una stirpe, dei bambini, un Erode. Un’accusa. Una reazione. Un rogo che può ricominciare.
Accusare un ebreo — o uno Stato ebraico — di uccidere bambini non è una provocazione. È un invito. Lo è sempre stato. Indicare nell’ebreo l’uomo che uccide i bambini va oltre l’antisemitismo classico: è stato, nella storia europea, un segnale d’attacco. Una chiamata all’eliminazione fisica. E oggi quella chiamata si ripropone. Il mondo occidentale la accoglie: escludendo, aggredendo, uccidendo. Frasi come quella di De Gregorio non sono rivolta morale. Sono invito alla rivolta. E all’eliminazione. Ancora una volta, come se la storia non avesse insegnato niente.
No. Qui c’è una frase.
E da questa frase può ricominciare tutto.

E nel frattempo, nella realtà, nonostante Hamas, grazie all’IDF, Gaza resta la guerra con meno civili uccisi tra quelle contemporanee. Una guerra in cui Israele ha colpito, per il 70% maschi adulti in età militare, non bambini. Lo dice Hamas, nelle sue statistiche. Ma la stampa occidentale, impegnata nella nuova caccia all’ebreo, è troppo indaffarata per leggerlo e soprattutto per raccontarlo. C’è un problema morale in Occidente. È quello di una stampa che segue il progetto di Hamas dal 7 ottobre, e che, con la sua sciatteria e le sue calunnie, sta riaccendendo con forza l’antisemitismo genocida.

Redazione Free4Future

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