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Esiste una rete di Hamas in Italia?

Un intreccio di associazioni, volti religiosi e presenze politiche. È questo il quadro che emerge dall’inchiesta di Giulia Sorrentino pubblicata da Il Tempo a metà agosto 2025.

Secondo l’inchiesta de Il Tempo, esiste.

Un intreccio di associazioni, volti religiosi e presenze politiche. È questo il quadro che emerge dall’inchiesta pubblicata da Il Tempo a metà agosto 2025, firmata da Giulia Sorrentino, che ricostruisce le connessioni tra figure islamiste operanti in Italia e alcuni esponenti della politica nazionale, soprattutto nell’area del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico.

I nomi chiave: Hannoun e Hijazi

Al centro della trama ci sono due figure.

  • Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese (ABSPP), già finita sotto le sanzioni del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti per aver fornito supporto materiale e finanziario a Hamas. Già nel 2008 l’ABSPP risultava parte della UoG, federazione messa al bando dagli USA perché usata dalla leadership di Hamas per trasferire fondi.
  • Sulaiman Hijazi, per anni collaboratore stretto di Hannoun e oggi al centro di eventi istituzionali italiani, come quello ospitato alla Camera dei Deputati per la presentazione di un rapporto dell’ONU, su invito del Movimento 5 Stelle.

Accanto a loro, un terzo protagonista: Mahmud Asfa, imam e architetto, suocero di Hijazi e promotore della nuova moschea di Milano. Figura nota per l’impegno nel dialogo interreligioso, Asfa ha tuttavia sostenuto pubblicamente manifestazioni organizzate da Hannoun, comprese quelle in cui si rivendicava apertamente la “simpatia per Hamas” e si vendevano magliette con lo slogan From the river to the sea.

Le presenze politiche

L’inchiesta punta il dito contro alcune presenze di rilievo della politica italiana:

  • Alessandro Di Battista e Stefania Ascari (M5S), entrambi in missione nel 2023 con una delegazione guidata proprio dall’ABSPP. Foto e video li mostrano accanto a Hannoun in Libano e Turchia.
  • Laura Boldrini e Marco Furfaro (PD), visti accanto a esponenti delle stesse associazioni in manifestazioni italiane.

Quando interpellati da Il Tempo, molti di questi politici hanno preferito replicare con querele o attacchi al giornale piuttosto che rispondere nel merito alle domande.

Il caso Albanese

Un capitolo a parte riguarda Francesca Albanese, relatrice speciale ONU sui diritti umani nei Territori Palestinesi. Ritratta in un selfie con Hijazi alla Camera, Albanese ha liquidato la questione affermando di non poter chiedere “la carta d’identità” a chiunque le chieda una foto. Ma appena un mese prima era stata sul palco di Lenno, al fianco dello stesso Hannoun, durante un evento promosso dall’associazione Api da lui fondata.

È difficile, osserva l’inchiesta, credere che chi ha come mandato internazionale la questione di Gaza non conosca i volti e i precedenti delle associazioni con cui condivide il palco. Tanto più che lo stesso Hannoun, durante una recente manifestazione a Milano, ha ammesso pubblicamente: «Io sono simpatizzante di Hamas come sono simpatizzante di ogni fazione che lotta per i miei diritti».

La narrazione ribaltata

Le inchieste di Sorrentino mostrano un filo rosso: l’esistenza in Italia di una rete pro-palestinese che non si limita all’attivismo politico o alla solidarietà umanitaria, ma che avrebbe legami storici e documentati con organizzazioni accusate di finanziare Hamas.

La denuncia è duplice: da un lato, la continuità delle associazioni che, pur sotto osservazione internazionale, continuano a operare e a organizzare eventi; dall’altro, la prossimità politica di alcuni settori della sinistra italiana, che scelgono di non prendere le distanze o addirittura di condividere viaggi e manifestazioni.

Il silenzio come risposta

C’è un ultimo dato che emerge con forza dall’inchiesta: le persone chiamate in causa non rispondono nel merito. Preferiscono negare di fronte alla stampa, ricorrere a querele o minimizzare con spiegazioni generiche. Ma nessuno ha affrontato la questione centrale posta da Il Tempo: quale rapporto lega esponenti politici e istituzionali italiani a figure sanzionate dagli Stati Uniti per i loro legami con Hamas?

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