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Giustizia oltre il trauma: il modello legale del Dinah Project

Terza e ultima puntata della serie sul rapporto Dinah. Dopo la violenza e il silenzio, la proposta.

Terza e ultima puntata della serie sul rapporto Dinah. Dopo la violenza e il silenzio, la proposta.

Il rapporto del Dinah Project non si limita a documentare l’orrore. Fa qualcosa che nessun altro rapporto internazionale sul 7 ottobre aveva ancora fatto: proporre un nuovo modello giuridico per riconoscere, provare e punire la violenza sessuale nei conflitti.

Perché lo fa? Perché — come dimostrano i casi raccolti — le testimonianze dirette spesso non esistono più: le vittime sono state uccise, traumatizzate, silenziate. Se la giustizia si basa solo su ciò che una vittima può dire in tribunale, la maggior parte dei crimini resterà impunita.

Per questo il Dinah Project propone due rivoluzioni:

1. Un quadro probatorio adattato
Le prove della CRSV (Conflict-Related Sexual Violence) non devono più dipendere dalla voce della vittima. Il rapporto riconosce come valide:

– testimonianze oculari e auricolari
– dichiarazioni spontanee (res gestae)
– resoconti di soccorritori e medici
– immagini e video non manipolati
– prove circostanziali (corpi nudi, mutilazioni genitali, schemi ricorrenti)

Il contesto non è sfondo: è esso stesso prova.

2. La responsabilità penale congiunta
Chi partecipa a un attacco armato collettivo — ideologicamente motivato e pianificato — è responsabile dell’intero insieme di crimini commessi, anche se non ha personalmente stuprato, ucciso, o dato ordini.
È una dottrina giuridica riconosciuta. Ma qui, per la prima volta, viene applicata in modo sistematico alla CRSV.

Il messaggio è chiaro: non possiamo più aspettare confessioni per avere giustizia. Né possiamo permettere che la violenza sessuale venga trattata come un crimine minore, accessorio, inclassificabile.

Il Dinah Project non è solo un atto di denuncia.
È uno strumento. È un precedente.
È la fine dell’alibi secondo cui “non ci sono abbastanza prove”.

Le prove ci sono. E ora ci sono anche le regole per usarle.

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