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BDS

Vent’anni di BDS. Israele ringrazia.

Vent’anni di BDS. Il bilancio paradossale di un boicottaggio che ha fatto crescere Israele.

Vent’anni di BDS. Il bilancio paradossale di un boicottaggio che ha fatto crescere Israele.


Mentre Francesca Albanese rilancia il boicottaggio globale contro Israele, gli stati arabi firmano accordi economici con Gerusalemme. E intanto, Israele vola.

Il 9 luglio 2005 nasceva ufficialmente il movimento BDS, con un obiettivo chiaro: isolare Israele economicamente, politicamente e culturalmente fino a piegarlo. A distanza di vent’anni, vale la pena chiedersi: ha funzionato?

Ecco i fatti.
Crescita economica: Israele supera l’Europa
Dal 2005 a oggi, il PIL pro capite israeliano ha superato tutte le principali economie europee. Oggi Israele è al sesto posto mondiale tra i paesi con oltre 10 milioni di abitanti.
Risultato del boicottaggio?

Un passaporto da top 20
Mentre il BDS invitava il mondo a chiudere le porte a Israele, il passaporto israeliano è diventato uno dei più potenti:
accesso libero o con visto all’arrivo in 170 paesi, 19° posto mondiale, in ulteriore crescita con gli Accordi di Abramo.

Demografia: l’unica piramide che resiste
Nel 2005 Israele contava 6,8 milioni di abitanti. Oggi sono oltre 10 milioni.
È l’unico Paese OCSE con natalità superiore al tasso di sostituzione. Mentre in Europa, Italia in testa, la popolazione crolla.

Valuta forte, riserve record
Il nuovo shekel si è rafforzato costantemente. Le riserve estere hanno toccato i 230 miliardi di dollari, quarto valore pro capite tra le economie avanzate.
Il BDS voleva l’isolamento? Israele si è blindato. Con il cash.

Esportazioni: il boicottaggio che fa vendere
Dal 2005, le esportazioni israeliane sono raddoppiate.
I prodotti tecnologici, agricoli e sanitari made in Israel sono ovunque.
Nemmeno la propaganda è riuscita a bloccarli.

Opinione pubblica: gli alleati resistono
Nonostante le campagne mediatiche, i sondaggi globali continuano a indicare una netta preferenza per Israele rispetto ai suoi nemici.
E anche dove l’antisemitismo cresce, Israele resta interlocutore imprescindibile.

Buon compleanno, BDS
Vent’anni di mobilitazione globale non hanno fermato Israele. Anzi: ogni boicottaggio sembra generare il suo esatto contrario.
Il BDS si proponeva di fermare la crescita di Israele.
Il bilancio reale è che Israele ha prosperato, e chi puntava sul suo isolamento si ritrova, oggi, a rincorrere il commercio, la tecnologia e persino la mediazione diplomatica dello Stato ebraico.

Per il ventesimo anniversario, l’augurio è semplice:
possa il BDS continuare a fallire con la stessa efficienza con cui lo ha fatto finora.

La redazione di Free4Future

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