La storia di Charlene Downes sarebbe perfetta per un film dell’orrore: vittima delle grooming gang, uccisa, fatta a pezzi e venduta in un kebab.

No, non stiamo esagerando, non è una frase studiata solo per fare del sensazionalismo. La sua orribile sorte è stata messa in chiaro praticamente fin da subito, da alcuni testimoni del processo sulla sua “presunta” morte – dal momento che il suo corpo non è mai stato ritrovato.
Ingiustizia per Charlene
Ma chi era Charlene Downes? Una ragazzina di 14 anni, scomparsa la sera del 1° novembre del 2003 da Blackpool, nel Lancashire. Su di lei se ne sono dette di tutti i colori, dipinta ora come una semplice ragazzina caduta nella rete di una losca gang, ora come una giovane sbandata che si prostituiva in cambio di sigarette e alcol.
Di certo l’accusa, al processo, ci ha tenuto a sottolineare che quello di Charlene è stato l’ennesimo episodio di abusi sessuali perpetuati da una grooming gang.
Solo dopo 4 anni dalla scomparsa di Charlene, le indagini, definite “serratissime”, portarono al fermo di due sospettati: Iyad Albattikhi, di origine giordana e il suo socio in affari, Mohammed Raveshi, proprietari di un fast food di kebab. Il primo fu accusato di omicidio, il secondo di complicità e di aver smaltito il corpo della ragazzina.
I due, in prima battuta, hanno negato di aver mai conosciuto Charlene, sebbene diversi testimoni affermarono non solo che Albattikhi aveva più volte fatto esplicitamente riferimento alla ragazza, ma spesso lui e il socio avevano fatto menzione, ridendo, della macabra scomparsa del cadavere, finito, ormai quasi sicuramente, smembrato – tanto che viene da domandarsi come un essere umano possa compiere un gesto tanto efferato, visto fare solo ai più feroci serial killer…
Nemmeno il colpo di scena di una confessione esplicita è servito a niente. Durante le indagini, infatti, un tale David Cassidy dichiarò che Tariq Albattikhi, fratello di Iyad Albattikhi, dopo una lite con quest’ultimo avrebbe confessato al testimone che sì, Charlene era finita nella carne del kebab e le sue ossa erano state polverizzate e fatte sparire. Lo stesso Cassidy ricevette poi un prestito di 20 mila sterline da Raveshi – senza interessi -, un’azione che ci fa domandare se non fosse una maniera per comprarne il silenzio…
La farsa delle indagini e il verdetto mancato
Le indagini della polizia furono definite “serratissime” e nonostante le testimonianze di chi aveva sentito dire proprio dagli imputati stessi di conoscere la vittima e di esserne i responsabili della scomparsa – anche dopo intercettazioni telefoniche tutt’altro che equivocabili -, la giuria non è stata in grado di emettere un verdetto e nel 2008 i due imputati sono stati assolti per insufficienza di prove.
Com’è possibile? Una risposta è arrivata nel 2009 dalla “IPCC”, Independent Police Complaints Commission: dopo una profonda analisi dell’operato delle forze dell’ordine sul caso Downes, dichiarò che la polizia aveva compiuto dei gravissimi errori nella raccolta delle prove, concludendo un lavoro scadente e poco professionale. Di conseguenza, le prove non poterono essere ammesse al processo.
Personale incompetente o depistaggio?
Sono ormai alcune settimane che ci stiamo occupando del caso delle grooming gang e, nel corso delle nostre indagini, ci siamo imbattuti in decine di testimonianze in cui le vittime hanno preso una porta in faccia da chi, prima di tutti, doveva aiutarle e proteggerle.
Che dire, a questo proposito, di una ragazza trovata ubriaca fradicia in una casa con diversi uomini, tra cui un condannato per violenza sessuale sui minori e che, invece di essere protetta è stata arrestata? O che dire di un’altra vittima alla quale fu suggerito, andata alla polizia per denunciare gli abusi, di seguire un corso di lingua punjabi?
Anche la responsabile di “Risky business”, Jayne Senior, di cui abbiamo già parlato, ha avuto un’esperienza altrettanto allucinante.
Una sua operatrice, infatti, fu minacciata e vessata dopo aver accompagnato una ragazza al commissariato, per denunciare abusi da parte di una gang. La cosa che lascia perplessi, però, è un’altra: tempo prima, quando l’operatrice e la vittima erano arrivate al commissariato di polizia, la ragazza aveva ricevuto una telefonata proprio dal suo aggressore, che la minacciò di fare del male alla sorella e al fratello se lo avesse denunciato.
E non ci vuole un genio per capire che la soffiata era avvenuta dall’interno della stazione di polizia.
Possiamo ravvedere nelle cattive indagini sulla scomparsa di Charlene e in questo episodio appena descritto, una precisa volontà della polizia di insabbiare o depistare ogni caso inerente queste grooming gang e impedire, così, la condanna dei sospettati? Dopotutto, non ci sarebbe da stupirsi, se si considera che il parlamento britannico, l’8 gennaio scorso, ha bocciato con 364 voti contrari e 110 favorevoli, la mozione per un’inchiesta nazionale sul fenomeno degli abusi sessuali di queste gang, composte per lo più di pakistani.
Razzismo e timore di una “guerra civile”?
Ancora una volta, ci troviamo a citare il rapporto di Alexis Jay, consigliere responsabile dei diritti dell’infanzia di Rotherham dal 2005 al 2010 la quale, nero su bianco, ha dichiarato che l’inerzia delle forze dell’ordine fu dovuta a “un argomento “tabù”, che “ignora una verità politicamente scomoda”, che minaccia la “coesione della comunità”, “la paura di essere considerati razzisti”.
Inerzia e paura di “diversi consiglieri intervistati” i quali “ritenevano che sollevando queste questioni avrebbero potuto dare ossigeno a prospettive razziste che avrebbero potuto a loro volta attrarre gruppi politici estremisti e minacciare la coesione della comunità”.
Inerzia e paura che, da decenni, lasciano impunita la violenza perpetuata su migliaia e migliaia di giovani donne e bambine.
Tanto per cambiare.
Free4Future
Fonti:
https://www.mirror.co.uk/tv/tv-news/police-blunders-lead-collapse-charlene-16184569
https://www.bbc.com/news/uk-england-lancashire-16325953
https://www.bbc.com/news/uk-england-south-yorkshire-28951612






Vediamo fino a che punto possiamo arrivare stasera – https://rb.gy/es66fc?icex